[Recensione]: La legge e la signora - Wilkie Collins

Ciao a tutti carissimi lettori e carissime lettrici, perdonate l'assenza sul blog ma ho avuto problemi con la linea WiFi e quindi caricare video o post è diventata davvero un'impresa eroica, senza contare il fatto che questo è stato un periodo davvero stracolmo di impegni. Nonostante ciò mi sono ritagliata un po' di tempo per parlarvi di un libro che mi è piaciuto davvero molto e che vi consiglio soprattutto se amate la Londra vittoriana (chi non la ama? Io la adoro!)

Trama:
È  il primo esempio di romanzo poliziesco che ha per protagonista un investigatore donna. La vita matrimoniale di Valeria ed Eustace Woodville inizia sotto cattivi auspici. Un piccolo incidente durante la celebrazione del rito sembra confermare il clima di diffidenza e sospetto che lo ha accompagnato e che cresce ulteriormente quando, durante la luna di miele a Ramsgate, la donna viene a sapere che il vero cognome del marito è Macallan. Tornata a Londra, decisa ad andare fino in fondo, scopre che anni addietro Eustace è stato accusato di aver avvelenato la prima moglie ed è stato assolto per insufficienza di prove. Per salvaguardare il suo matrimonio, Valeria s’improvvisa detective: è convinta dell’innocenza del marito e determinata a ristabilire la verità. Si troverà così ad affrontare problemi ritenuti “inadatti a una donna”, riuscendo a venirne a capo e dimostrando la fondatezza delle proprie azioni, che tutti stigmatizzavano come folli e avventate.

Niente batticuori, niente fronzoli o troppe romanticherie; la nostra Valeria è una giovane donna sicura di sé; umile e forte è pronta ad affrontare anche tutta Londra pur di dimostrare l'innocenza di suo marito. La sua particolare bellezza la porta ad essere apprezzata da tutti, a meravigliare i suoi compagni di viaggio, senza contare che nessuno rimane immune alla sua tempra. Se da fuori la nostra protagonista sembra una ragazzetta fragile noi lettori, che abbiamo il privilegio di conoscere i suoi pensieri, di seguirla passo passo e che quindi veniamo a contatto con la sua parte più intima, vediamo quanto sia forte, impossibile da scalfire. Inutile dire che una protagonista del genere ha suscitato grande scalpore all'epoca e meraviglia nella nostra, o almeno così dovrebbe essere. Valeria è mossa dal sentimento più potente del mondo, l'amore, che la porterà a fronteggiare anche uomini illustri che hanno studiato un'intera vita. La vera protagonista è lei anche se ampio spazio è stato lasciato alle descrizioni di Londra: impossibile non rimanere meravigliati dalle descrizioni dei diversi luoghi londinesi, gli abiti, gli usi di quella particolare epoca. Londra è sempre stata una città che ha suscitato in me un'enorme fascino, la sua storia e la sua cultura mi hanno rapita sin dal primo momento per cui alcuni paesaggi descritti magistralmente da Wilkie Collins sono a dir poco splendidi. 

<<Dici delle cose orribili>>, dissi <<Alla tua età e alla mia abbiamo già rinunciato all'amore e alla speranza? È una bestemmia>>.

Ed è proprio dello stile di scrittura di Collins che vi renderà la lettura piacevole, seppur scandagliata a un ritmo incalzante tanto che per voi sarà impossibile staccare gli occhi dalle pagine. Inoltre è stato incredibile nel delineare i tratti psicologici dei molti personaggi che circondano e/o aiutano/ostacolano Valeria: alcuni sono duri e rigidi con lei, altri troppo accondiscendenti, altri ancora come Mr Dexter che rasentano la follia. Ques'ultimo è un personaggio eccezionale, che amerete e odierete.
Questo è un romanzo fortemente introspettivo poiché ci pone di fronte diversi interrogativi sul cosa è "giusto" e cosa è "sbagliato. Inoltre credo che in un periodo come questo sia importante vedere nei libri e diffondere nella cultura personaggi femminili come Valeria che potremmo definire un'eroina della letteratura. Grazie a questo libro ho deciso di recuperare tutte le opere di Wilkie Collins per cui, non esitate, andate in libreria e recuperate questo bel romanzo.

INFO:

CASA EDITRICE: Fazi Editore
PAGINE: 401
PREZZO: 18,00€

L'AUTORE: 
Wilkie Collins nasce a Londra l'8 gennaio 1824. Il padre William, paesaggista, ha in mente per il figlio un futuro fuori dal mondo dell’arte. Infatti Wilkie all'inizio si cimenta con il commercio del thè, scoprendo, però, di non essere tagliato per le attività mercantili. A quel punto decide di studiare giurisprudenza al Lincoln's Inn: nel 1851 ottiene l'abilitazione all'avvocatura, ma tale carriera non gli dà lo sperato successo. Solo iniziando a scrivere scoprirà la sua vera vocazione che si accompagnerà a quella per la pittura – Collins arriverà ad esporre le sue opere alla Royal Academy in una mostra nell'estate del 1849. Ma la sua vera passione rimarrà comunque la letteratura, passione che lo porterà ad essere riconosciuto come il padre del genere poliziesco. La sua prima opera è dedicata al padre, morto nel 1847, Memoirs of the Life of William Collins, edita l'anno successivo. Quindi pubblica due romanzi: Antonina nel 1850 e Basil nel 1852. Nell’aprile dello stesso anno incontra, grazie al suo amico Augustus Egg, Charles Dickens e scrive per la sua rivista, un settimanale, Household Words: è l'inizio di un lungo rapporto di lavoro e d'amicizia lungo dieci anni. G.K. Chesterton ebbe una volta modo di scrivere relativamente a Dickens e Collins: «Erano due uomini che nessuno può superare nello scrivere storie di fantasmi». I due amici e collaboratori decidono di fare un viaggio in Francia. Questo viaggio avrà un significato straordinario non solo per la vita artistica dei due scrittori ma soprattutto per l'intera storia della letteratura. I due tornano infatti dalla Francia recando sotto il braccio un libro che sarà destinato a cambiare l’intero corso letterario del genere mistery, la Recueil des causes célèbres di Maurice Mejean, che riportava in una raccolta tutti i principali casi giudiziari di cronaca nera compresi tra il 1807 e il 1814.Il primo romanzo maturo di Collins risale al 1860: ispiratogli da un fatto personale realmente accaduto e improntato agli influssi balzachiani, La donna in bianco è un complicatissimo romanzo a tinte forti, che in sostanza preclude a quello che sarà poi il suo capolavoro definitivo, La pietra di Luna, del 1868, appassionante romanzo raccontato a più voci in cui si narra di un prezioso gioiello andato perso e dell'onore di una ragazza che rischia di essere macchiato. A partire dal 1870 però, anno della morte di Dickens, la fama di Collins comincia a scemare, iniziò a soffrire di artrite, finì col diventare dipendente dall'oppio, sviluppò una sindrome paranoica che lo portò a credere di essere sempre accompagnato dal suo alter ego. Nel suo romanzo The Moonstone tratterà proprio degli effetti dell'oppio. Collins non si sposò mai, ma nel 1858 si innamorò di una vedova, Caroline Graves, con la quale convisse per molti anni. Questo non gli impedì di avere tre figli da un'altra donna, Martha Rudd. Di fatto, Collins ebbe una relazione con entrambe le donne, durante gli ultimi vent'anni circa della sua vita.  Wilkie Collins muore il 23 settembre 1889 e viene seppellito al Kensal Green Cemetery.


Buone letture!

Commenti

  1. Ciao, innanzitutto complimenti per il blog e per le recensioni; sei veramente brava! Volevo sapere se ti va di passare dal mio blog, ho appena pubblicato il mio primo W.W.W... Wednesday http://ioamoilibrieleserietv.blogspot.com/2017/07/www-wednesday.html se ti va diventa anche lettrice fissa, grazie!

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    1. Grazie infinite per i complimenti! Passo volentieri dal tuo blog :)

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